La Provincia di Firenze chiude l’inceneritore! (23 luglio 1986)
L’INCENERITORE CHIUDE
UNA TERRA VENTOTTO VOLTE AVVELENATA
Nel conflitto che monta contro il piano dei rifiuti e sull’inquinamento dei terreni la Provincia di Firenze, nell’aprile del 1986 trasmette le analisi sui terreni all’Istituto Superiore di Sanità perché esprima il suo parere in merito.
I limiti di riferimento sono stati superati di ventotto volte. Preso atto di questa risposta la Provincia di Firenze ordina la chiusura dell’impianto che cessa di funzionare per sempre il 23 luglio 1986.
I quotidiani locali e nazionali danno ampio risalto alla vicenda.
Nel luglio viene diffusa la risposta dell’istituto che suona a smentita delle affermazioni di tranquillità che erano state espresse pochi mesi prima dai tecnici della Provincia.L’istituto sostiene infatti, in base ai dati forniti, che i terreni nel territorio limitrofo l’inceneritore “mostrano la presenza di quantità non trascurabili di diossine; nella maggioranza dei casi i livelli cumulativi di detti inquinanti appaiono essere nettamente superiori ai livelli massimi di riferimento adottati dalla commissione tossicologica consultiva nazionale nel novembre 1985”. Livelli che, si legge nel parere, vanno interpretati “come limiti tecnici di riferimento e non come limiti massimi accettabili o tollerabili”.
Negli stessi giorni la Regione Toscana emana un’ordinanza che fa divieto di consumo e commercio di prodotto agricoli di origine vegetale e animale nel raggio di un chilometro dall’impianto.