Epilogo (1984/86)
LA PROVINCIA CONFERMA L’INCENERITORE DI SAN DONNINO
(e ne prevede un altro a Prato)
MANIFESTAZIONI
I mesi e gli anni che si susseguono dalla firma dell’accordo e della sua laboriosa ratifica dei soli Comune di Firenze, Comune di Campi Bisenzio e Consorzio Schema 23, sono periodi di intenso lavoro del Comitato, della Fratellanza Popolare e di tutta la cittadinanza per fare rispettare gli impegni presi nell’accordo, che non sono pochi, dalle amministrazioni locali. Infatti, pur essendo intervenuti pesantemente in sede di trattativa, la Regione Toscana, l’ASNU e la Provincia di Firenze non sottoscriveranno mai l’accordo. Nonostante ciò i Comitati previsti nell’accordo (il Tecnico-scientifico, per la supervisione delle analisi chimiche, quello di Gestione e quello dei Garanti) sono insediati e porteranno, anche se con notevole ritardo alla definitiva dismissione dell’impianto il 23 luglio 1986.
Nei primi mesi del 1986 la provincia di Firenze adotta il nuovo piano dei rifiuti che prevede, insieme al mantenimento dell’inceneritore di San Donnino altri impianti di incenerimento.
La mancanza di risposte sul rischio sanitario (vedi la scheda sulla pericolosità della diossina) dell’inceneritore di San Donnino e il nuovo piano innescano una fortissima protesta delle popolazioni, dei comitati e delle associazioni a difesa dell’ambiente .
Vengono organizzate numerose manifestazioni di protesta in tutta la Piana dove si chiede di rivedere il piano dei rifiuti senza inceneritori , a favore della raccolta differenziata dei rifiuti e del riciclaggio e si insiste per la chiusura immediata dell’inceneritore di San Donnino.